Lexicon Alpinum

tomme / toma (roa.) - Tipo morfo-lessicale (Citazione) (Visualizzare sulla mappa)

In gran parte dei dialetti alpini occidentali il tipo morfo-lessicale tomme/toma designa il concetto FORMAGGIO. Esso risale a un etimo gall. toma (cf. FEW 13, 20 f.). In quanto si tratta di una designazione generica è sinonimica con il tipo fra. fromage/ita. formaggio.
Però, l\'etimologia di fromage / formaggio dal participio latino formaticu(m) \'formato\' ci dice chiaramente che il significato generico risulta da una generalizzazione semantica che passa da \'massa caseosa messa in forma e indurita\' a \'qualsiasi prodotto caseario\' – ossia, in termini astratti, da uno spostamento tassonomico dal livello iponimo a quello iperonimo.
Il tipo morfo-lessicale non è esclusivamente alpino; esso è diffuso anche in Sicilia. La carta seguente illustra la diffusione della variante sic. tuma sulle Madonie secondo Sottile 2002:

\"madonie_sottile-2002\"

La variante siciliana, tuma, venuta senza dubbio con i parlanti galloitalici, è proprio importante per la semantica storica della parola. Ci mostra che anche il siginificato generico \'qualsiasi prodotto caseario\' del tipo alpino tomme/toma è risultato secondario di un processo semantico. In Sicilia significa \'massa caseosa fresca\' in opposizione a fromaggiu che ha conservato il significato etimologico:

\"tuma GA [\'tuma], GE → etn., AL → etn., CA → etn., IS. → etn., PO → etn. [\'tuma],[\'tumwa] f. prodotto caseoso che si ottiene rompendo la cagliata. 2. formaggio fresco non sottoposto a sterilizzazione nella scotta. 3. formaggio fresco, immerso direttamente nella scotta senza essere pressato nelle fiscelle.
Rotta la cagliata (→ quagghiata) nella → tina, la massa caseosa che precipita sul fondo e che viene raccolta (→ accampari, → arricampari) e sistemata a scolare nel → tavulìeri è ormai detta tuma. La tuma, poi, facoltativamente tagliata a cubetti, viene sistemata in fiscelle (→ ntumari, → ntumalora) perché possa scolare ulteriormente. Tuma è, inoltre, chiamato il formaggio che non viene sottoposta a sterilizzazione nella scotta (cfr. GE) e che generalmente viene consumato subito [...]
Etn[otesto]. GE [a Geraci; TK] a tuma un ci â d\'èssiri misa nâ → vasceɖɖa, si ssi parra di tuma.
Trad. «la \'tuma\' non va messa [raccolta] nelle fiscelle, se parliamo della \'tuma\' ». [...]
Etn. IS [a Isnello, TK] a tuma jeni u prodottu che si ffa ppoi u → formàggiu
Trad. «La \'tuma\' è il prodotto [la pasta caseosa] che [con cui] si fa il formaggio». [...]\" ((Sottile 2002, 168), 168)

Pare dunque che i significati originali dei due tipi lessicali si siano conservati in Sicilia; l\'esistenza del tipo sic. tumazzu \'formaggio\' (Sottile 2002, 168) mostra però che il tipo galloitalico era già polisemico quando è arrivato in Sicilia in modo che entrambi i significati iponimi venivano distinti grazie al derivato diminutivo.

\"tuma\"


(auct. Thomas Krefeld – trad. Thomas Krefeld)